Volevo Nascondermi

Info:
Biografico / 120 min.
Italia / 2020
Regia: Giorgio Diritti
Cast: Elio Germano, Oliver Ewy, Paola Lavini, Gianni Fantoni, Andrea Gherpelli, Orietta Notari, Denis Campitelli
Distributore: 01 Distribution
Uscita Italia: 19 agosto 2020
Produzione: Palomar con Rai Cinema

Volevo nascondermi, il film diretto da Giorgio Diritti, è il biopic sulla vita di Antonio Ligabue (Elio Germano), grande pittore naif emiliano, figura di rilievo dell'arte contemporanea e internazionale. Antonio Ligabue amava dipingere leoni e giaguari, gorilla e tigri, tra gli sterminati boschi di pioppi, sulle banchine del fiume Po. Il film racconta la vita dell'artista, che sin da bambino trova nella pittura il suo personale riscatto al senso di solitudine ed emarginazione. Toni, questo il nomignolo di Antonio, ha vissuto un'infanzia e un'adolescenza altrettanto difficili. Figlio di una donna italiana migrata in Svizzera, viene affidato a una coppia del posto, con la quale ha sempre avuto rapporti di amore e odio. Dopo aver aggredito la madre adottiva, viene espulso dalla Svizzera e malandato in Italia, dove vive sulle rive del Po, patendo non solo il freddo, ma anche la fame e soprattutto la solitudine. È in questo periodo che inizia a dipingere per impiegare il tempo e placare le ansie. È l'incontro con lo scultore Renato Marino Mazzacurati che lo convince a dedicarsi completamente all'arte, unico modo per rintracciare la sua identità e per emergere in quel mondo di disperazione. Ed è così che quell'uomo un po' nomade, solitario, per nulla attraente, spesso schernito e noto in Italia come "El Tudesc" dipinge e da quella riva del Po crea un nuovo mondo, fatto di colori e di animali esotici. La storia di Antonio Ligabue rappresenta un'occasione per riflettere sull'importanza della "diversità", intesa come qualità, talento e dote preziosa che appartiene a ogni essere umano, che lo rende unico e capace di offrire qualcosa di utile alla società. PANORAMICA SU VOLEVO NASCONDERMI Volevo nascondermi non è il primo film in cui Elio Germano interpreta un grande personaggio del passato. Nel 2016 l'attore aveva impersonato, diretto da Renaud Fely e Arnaud Louvet, San Francesco D'Assisi ne Il sogno di Francesco, mentre nel 2014 si era trasformato in Giacomo Leopardi ne Il giovane Favoloso di Mario Martone. Con lo sfortunato poeta e scrittore di Recanati, l’Antonio Ligabue di Volevo nascondermi ha in comune il talento artistico e un'esistenza piuttosto dolorosa. Nato a Zurigo nel 1899, Antonio Ligabue, al secolo Antonio Costa, ebbe un'infanzia difficile, segnata da problemi fisici come il gozzo e il rachitismo, e più tardi accusò disturbi mentali che lo portarono a penosi soggiorni in ospedali psichiatrici. Al contrario di Leopardi, che visse in ambienti aristocratici e frequentò il bel mondo intellettuale, trascorse la maggior parte del suo tempo sulle rive del Po, fra gli sconfinati pioppeti e le golene. E proprio il fiume ispirò i suoi dipinti, che passarono dalle raffigurazioni di animali sia domestici che esotici ai numerosi autoritratti, e da colori spenti e contorni sfumati a pennellate più corpose e tonalità più accese. Proprio come nel sopracitato Il sogno di Francesco, la povertà del protagonista ha un grande peso in Volevo nascondermi, e difatti la prima foto di scena del film mostra una camicia o giacca di un tessuto logoro e pesante e due mani sporche, che indicano un rapporto costante con la terra. Dell'artista che fu definito uno dei massimi esponenti della pittura Naïf e veniva soprannominato “El Tudesc”, il regista ha voluto cogliere il rapporto costante con la natura ma anche l'umanità e il grande bisogno di essere accettato da un mondo che non lo comprendeva fino in fondo. Non a caso, su Twitter, si leggono le seguenti parole di lancio: “Volevo nascondermi…ero un uomo emarginato, un bambino solo, un matto da manicomio, ma volevo essere amato”. Volevo nascondermi è il secondo film che Giorgio Diritti ambienta e gira nella sua amata Emilia Romagna, regione che, secondo lui, è piena di storie che meritano di essere narrate. “Girando Volevo nascondermi” - ha dichiarato - “ho risentito l'emozione de L'uomo che verrà. I due film sono parenti, perché raccontano di una dimensione popolare e sono entrambi una riflessione sulla vita e, spero, uno spunto di positività, slancio e ricrescita per lo spettatore”. Diritti pensava da tempo a un film su Ligabue, spinto soprattutto dall’emozione mai dimenticata che aveva provato guardando lo sceneggiato Ligabue con Flavio Bucci andato in onda nel 1977 e diretto da Salvatore Nocita. Inoltre, la vicenda dell'artista conteneva per lui elementi di contemporaneità: l’essere e sentirsi stranieri in una terra straniera e un disagio e un rifiuto iniziale a cui subentra la celebrità. Dall’Emilia Romagna arriva anche Carlo degli Esposti, presidente della Palomar che produce il film. Per lui Volevo nascondermi è “un’epopea di un genio delle nostre terre”. Gli altri attori di Volevo nascondermi sono Oliver Ewy, nella parte di Ligabue giovane, e Paola Lavini, nel ruolo di Pina. Il primo è un attore e cantante tedesco al suo secondo lungometraggio, la seconda la ricordiamo in Corpo celeste e Anime nere, e nelle serie tv Carabinieri, La squadra e Quo vadis, baby?. CRITICA DI VOLEVO NASCONDERMI Da sempre "fuori squadro", l'Antonio Libague e Elio Germano è un uomo che trascorre la sua vita a imparare, tra mille difficoltà, di smettere di nascondersi, e che proprio quando stava per incastrarsi bene nel suo angolo di mondo, il destino beffardo lo spinge verso la morte. Quello di Diritti è un racconto semplice, essenziale, dallo sguardo limpido e preciso, capace di raccontare le passioni complete del suo protagonista, e una terra - quella dell'Emilia padana - fatta di cose e persone rustiche ma niente affatto stolte. Germano, che non sfigura non confronto indiretto con Flavio Bucci, non cade mai nel manierismo o nel caricaturale, mantenendo l'equilibrio e i piedi per terra.

 

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